L’attimo prima – Francesco Musolino

Ambientato a Messina, L’attimo prima di Francesco Musolino inizia con la promessa di un viaggio: Lorenzo, che si racconta in prima persona, di mestiere realizza sogni e gli irresistibili impulsi che spingono l’uomo alla scoperta del pianeta lui li traduce in viaggi perfetti, appositamente modellati su chi ne fa richiesta. Lorenzo materializza desideri nella loro accezione più semplice, quella che ha un prezzo di vendita, mentre lui, che dalla sua terra non si è mai mosso, sopra un sogno ci si è infranto.

Asciutto, agile, permeato dalla bellezza e dalla finitezza delle cose, Musolino scrive una storia che ruota attorno alla ricomposizione di sé passando per i ricordi d’estate e d’infanzia, attraversando i luoghi di vita, ormai abbandonati, preda di un decadentismo quasi romantico – i profumi della cucina del ristorante dei genitori evocati tra le macerie del locale chiuso – del suo protagonista rovinosamente caduto dai piani alti delle certezze di chi è figlio, per struggersi nel dolore cementizio della prima perdita e puntellarsi alle pareti friabili di una vita sgretolata, insipida, vuota di emozioni, senza più prospettiva.

Eppure, se certi affetti si allontanano, altri ritornano, in un ciclo che sottintende l’immortalità del bene, e la capacità di curarsi a piccole dosi, catturando gli istanti di vita nascosti dietro le finestre delle case altrui, sovrapponendo la propria solitudine all’esistenza di chi, sogni infranti o meno, continua a camminare, ad esistere, a coltivarsi, prendendo spunto senza porsi un limite, richiamando un’interiorità sopita, abituata dal dolore e dalla sorpresa a fingersi morta.

Lorenzo volge lo sguardo verso un mare in cui il suo mondo sta annegando, gettato alla deriva tra ritagli di Sicilia, profumi terracquei e attimi di vita rubati al quotidiano altrui, cartoline a colori di scorci inconsueti, e non si accorge che Elena, la sorella tornata apposta dal Giappone, lo ama di un amore che prova a trascinarlo, un pezzo alla volta, a riva.

Tra lo sconcerto per la spensieratezza perduta, la ricomposizione di una vita passata e a tratti solo immaginata – i ricordi della madre e del padre innamorati, appena sposati -, il precipitare statico in un loop di giornate prestabilite a cui non dare un senso e l’insinuarsi sottile e inesorabile della vita adulta nelle crepe di una giovinezza irripetibile, Lorenzo, senza saperlo, mantiene la promessa che ha fatto all’inizio della storia e avvera un viaggio di cui condividiamo le intenzioni.

I giorni di pioggia in estate sono come parentesi e a volte succede davvero di tutto

Così come nei giorni di pioggia, anche nei sogni a volte succede di tutto, e lo stoppino annerito di una fiammella spenta può rinvigorirsi appoggiato ai davanzali delle finestre illuminate nelle sere di Sicilia.