Basato sul fenomeno della Ricursione, un procedimento che consiste nel suddividere un problema da risolvere in sottoproblemi, simili a quello originale, ma più semplici, il romanzo di Blake Crouch strizza l’occhio a The Butterlfy Effect e Memento.
Sembra infatti che alcune persone vengano “azzerate”, ovvero che perdano completamente la memoria e conducano vite parallele in cui al passato originale se ne è sostituito un altro, nuovo di zecca. Accanto a questo fenomeno di dimenticanza che si espande come un virus, fioccano i suicidi di chi, invece, i ricordi della vita precedente li conserva ancora. Gli azzerati soffrono della sindrome della falsa memoria e Barry, detective con un presente doloroso, decide di indagare sul misterioso fenomeno. Contemporaneamente – la storia sviluppa le vicende dei due protagonisti in simultanea – Helen, neuroscienziata di talento, ha progettato una macchina in grado di restituire, replicandoli, i ricordi più intensi ai loro proprietari. Se i risultati dell’esperimento dovessero andare a buon fine, l’umanità avrebbe la possibilità di sconfiggere malattie neurologiche degenerative per cui ancora non esiste cura.
La tecnologia che ha messo a punto Helena si rivela però capace di creare nuove diramazioni temporali che, ripetendosi senza tregua, conducono a finali differenti e a differenti presenti e Barry, inevitabilmente, ci si trova immischiato. I due protagonisti, dunque, si risvegliano di continuo in vite che non ricordano, in cui hanno compiuto azioni le cui conseguenze vengono procrastinate abilmente dall’autore per esaltare la tensione narrativa, ed insieme devono trovare il modo di riportare la situazione sui giusti binari.
Come in tutti i romanzi di fantascienza che si rispettino, e come nella mitologia più pura, questa hybris, che muove l’uomo in territori inesplorati, riservati solo alle forze superiori che regolano il creato, viene punita con effetti collaterali devastanti. Un grande dono perciò comporta necessariamente un risvolto sinistro che minaccia di ribaltare drasticamente le sorti dell’umanità tutta. Insistendo sul tema del ricordo e del viaggio temporale come possibile innesco di realtà alternative, Blake Crouch elabora un thriller fantascientifico di tutto rispetto, forse uno dei migliori in circolazione attualmente e che, per agilità e incedere si può definire, senza sbagliare, cinematografico.
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