Ultimo capitolo di una fortunata trilogia, Aria di novità di Carmen Korn continua le avventure delle quattro amiche di Amburgo che insieme attraversano tutto il Novecento. Nate agli inizi del secolo scorso, Henny, Kathe, Ida e Lina sono quattro inseparabili amiche che nonostante le differenze caratteriali e di estrazione sociale – le prime due sono ostetriche, donne coraggiose abituate a mettere in pratica la vita ogni giorno mentre Ida, viziata e sospettata di superficialità, trova l’uomo della sua vita andando contro al volere del padre ed esponendosi a grandi rischi , e Lina, libraia di umili origini e cognata di Henny, deve riconoscere che l’amore per ha il suono del nome di un’altra donna – manterranno ben saldo quel legame che permetterà loro di attraversare due guerre mondiali, insieme.
La gioia per il primo scampato pericolo e l’angoscia per il totalitarismo che si affaccia negli anni ‘40 – il primo volume, Figlie di una nuova era, copre gli anni che vanno dal 1919 al 1949, mentre il secondo, È tempo di ricominciare, abbraccia il periodo dal 1949 al 1969 – cedono il posto all’entusiasmo per il boom economico e l’emancipazione femminile. Grandi conquiste iniziano a fare la loro comparsa: le pillole contraccettive e l’indipendenza femminile, tra cui quella delle figlie di Henny e Ida, che diventeranno professioniste di alto livello, una, Marike, in campo medico, l’altra, Florentine, nel settore della moda come acclamatissima indossatrice.
Con “Aria di novità” la Korn chiude il cerchio e dal 1969 si arriva, passando per il crollo del muro di Berlino, gli anni del terrorismo e della lotta armata, la scoperta dell’HIV e il millenium bug, al Duemila. Le quattro inseparabili sono circondate dall’affetto di figli e nipoti, e ormai salutano la loro giovinezza con nostalgia, eppure mai come prima sono pronte ad affrontare i dilemmi esistenziali dei loro cari, presi da situazioni sentimentali delicate, fatte di tradimenti, fedeltà negate, promesse di matrimonio che tardano ad arrivare, figli illegittimi, atti di terrorismo, segreti inconfessabili, separazioni forzate ed egocentrismi.
Affidando la narrazione in massima parte al dialogo, la Korn restituisce una visione della storia quasi cinematografica, senza indugiare troppo in descrizioni e sfondi. A scandire l’incessante susseguirsi di eventi sono i capitoli, divisi per data, anno e mese di ambientazione, e le tante voci che accorda sono ora, in questo terzo volume, quelle della progenie delle quattro storiche amiche che tra gioie, lutti, turbamenti e conferme, sono riuscite a preservare intatto un valore che insieme all’amore è destinato a crescere nel tempo.
La trilogia della Korn racconta un secolo rievocandone il clima tumultuoso grazie ad una scrittura che si destreggia tra storia e finzione, accelerando le aspettative del lettore con frequenti punti di stacco, in cui il prosieguo della storia è incerto, e il destino dei personaggi sospeso, riuscendo nell’impresa di snellire il resoconto di un periodo storico tanto lungo e denso di avvenimenti.
Nella vita ho imparato che le immagini dolorose bisogna scacciarle via. Si vive più a lungo.

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