21 poesie invece di chiederti come stai – Paolo Fiorucci

Quando la parola ci basta.

Sono 21 le poesie contenute in questa piccola e intima raccolta firmata da Paolo Fiorucci e pubblicata da Riccardo Condò Editore in un esile volumetto dal gusto retrò. Ventuno più qualche aggiunta, un paio di “Caroselli” come li definisce l’autore, dei “Bonus Tracks” e una Canzone. L’idea che ci si fa subito di questa antologia è che nasca dall’estrapolazione degli attimi fulgidi della vita nel momento esatto in cui accadono perché non perdano d’intensità, in un processo che richiede al poeta, consapevole della loro fugacità, una profonda fiducia nel potere della parola. Sono poesie di strada, colte alla sprovvista, istantanee condensate nello spazio di pochi versi di lunghezza variabile, catturate al massimo del loro splendore, magari su un taccuino di fortuna o con un lapis spuntato.

Fiorucci si serve dunque del verso libero per raccontare senza briglie di un amore candido come un fiocco di neve, abbagliante spazio dentro cui si perdono gli immacolati contorni della ragazza amata, di estati che si specchiano in lentiggini come fossero stelle, di sorrisi che aprono all’immaginazione campi sterminati di girasoli, di espedienti, tutti accampati per evitare di chiedere la sola cosa che importi: come stai?

Le poesie sono il posto in cui si resta perché si vuole, anche quando restare fa male, la stanchezza sfuoca tutto e di eroico non è rimasto più nulla. Allora le parole nascono pure, sui mille treni presi per tornare a casa, dentro ai vagoni di notte e nei finestrini, specchi rotti, attraverso cui la realtà, che fuori continua ad accadere, non può passare. E la passione, per cui non bastano mille minuti al telefono né tutti i piccioni viaggiatori o i gettoni delle cabine telefoniche o i messaggi in bottiglia del mondo, sostiene ogni attimo che Fiorucci costringe nei suoi versi per restituircelo intatto, così come è nato.

Originariamente concepita come omaggio per i clienti della sua libreria, la piccola (dieci metri quadrati appena) Il libraio di notte, coraggiosamente aperta nel centro di Popoli, un paesino di cinquemila anime nell’entroterra abruzzese, 21 poesie invece di chiederti come stai, è adesso a portata di tutti (e di tutte le tasche, considerato il grazioso, minuto, formato), ed è anche un reading che l’autore porta in scena nei locali dei piccoli centri che lo accolgono, accompagnato solo dal suono di una chitarra.

L’essenziale, insomma, nella parola.