Vicini di casa di Berger è un romanzo strano, in bilico tra umoristico e inquietante, composto da un flusso di azioni che mai si interrompe.
C’è Keese che è il perno attorno a cui ruota la situazione comica, a lui, che apparentemente sembrerebbe il più tranquillo dei vicini di casa – posato, borghese quanto basta, abitudinario – iniziano a capitare disavventure roccambolesche, alcune al limite del paradossale, quando incontra i suoi nuovi vicini di casa, Ramona e Harry, che, misteriosamente si comportano malissimo fin da subito e danno un’accelerazione imprevedibile alla trama, quasi folle, dove ogni pagina capitano due o tre disastri impossibili, con battute che fanno scintille e le cose più impensabili, come la moglie di Keese, Enid, che anziché essere al fianco del marito lo boicotta insieme a Harry e Ramona, trovandoli molto simpatici e a modo.
Si tratta di una commedia fatta da black humour, dialoghi a bruciapelo e situazioni esilaranti al limite del genere demenziale.
Insomma, come tutto possa andare storto ad un primo rendez- vous con i nuovi vicini qui è spiegato per filo e per segno, quasi il libro ne fosse un manuale. Una valanga che da piccola palla di gelato diventa sempre più enorme travolgendo ogni cosa, macchine, ambienti, alberi e perfino il lettore.
Personaggi che richiamano il teatro, forse un po’ troppo stereotipati a volte, che ricordano i ruoli delle maschere di carnevale.
E più di una volta il dubbio che fossimo dentro ad una candid camera letteraria m’è venuto!