Raccolta di storie smaglianti e apocalittiche questa di Gospodinov, che insegna al lettore quanto possa essere appassionante leggere racconti. In ogni capitolo sembra che lo scrittore affronti il tempo e le relazioni tra gli esseri umani e se stessi, e dunque, cosa farebbe un uomo se sapesse che gli rimangono solo pochi minuti prima che il sole si spenga e il pianeta muoia, e cosa farebbe tutta l’umanità? Cosa spinge le persone verso un buio personale, fatto di suicidi, che tuttavia esprimano il loro narcisismo da vivi. In che modo si perdono gli attimi che sarebbero potuti sbocciare come primavere, anziché spegnersi come cerini usati, la scelta sbagliata, darsi un appuntamento quarant’anni dopo nello stesso albergo, senza temere la lunghezza del tempo, e pagandola tutta.
Così si trovano racconti paradossali che inquietano per l’esattezza della suola con cui camminano sotto la realtà che ci appare più comunemente: cos’è il primo giorno dell’anno? Perché l’uomo lo festeggia?
Amore ad esempio è girare tutta una città cercandovi una donna nella speranza che non appaia mai per protrarre il piacere della visita, non si noterà, ma è quello che accade ad un personaggio del libro. Viaggi in treno dove scatta una solidarietà surreale, bambine di pezza che rimangono orfane ma trovano famiglia più facilmente delle bambine vere, perché gli uomini sono strani, egoisti, innamorati di se stessi, ma a volte sanno anche cos’è l’amore.
Scivola verso il blu di una notte di Luna piena questa bellissima, per me formidabile, raccolta di Gospodinov, e quindi, io che amo queste atmosfere al limite tra il sogno e la veglia posso consigliarvela di tutto cuore.
Bel libro, racconti eccezionali: fatevi baciare dalla Luna dello scrittore.
“Non c’è modo migliore per innamorarsi di una città che quello di cercarvi una donna”