Marylin Monroe – Fragments poesie, appunti, lettere

Su Marylin Monroe sono state scritte moltissime cose, sia mentre “l’ultima diva” di Hollywood era in vita, sia – e forse soprattutto -, dopo la sua morte.
Quando è il futuro ad essere interrotto, allora ecco, ecco che si cade nel mito per sempre. 
Così accadde a lei che, ancora oggi, dopo più di mezzo secolo dalla sua scomparsa, non smette di affascinare, e più affascina, più ci si domanda come sia stata possibile una fine tanto misteriosa e solitaria. 
Non sono state trovate risposte definitive da dare riguardo questa sua tragica morte, ma l’interrogativo che Marylin lascia aperto non riguarda solo la fine della sua vita, riguarda la sua stessa vita.
Chi era davvero Marylin Monroe? Era solamente la bionda platinata, strizzata in appariscenti abiti di scena, che davanti all’obiettivo di una telecamera flirtava col mondo intero o era anche qualcos’altro?
“Fragments” raccoglie degli scritti inediti della diva, ritrovati dalla figlia di Lee Strasberg – l’erede dei beni personali di Marylin, nonché suo insegnante di recitazione – dentro a delle scatole che nessuno aveva mai aperto prima del 2007.
La raccolta di questi documenti è varia: ci sono pensieri scritti sulle pagine di alcuni quaderni, pensieri annotati sulle carte intestate degli hotel dove l’attrice aveva soggiornato, e pensieri affidati a fogli sparsi, recuperati al momento del bisogno da Marylin, che non appena aveva un’idea cercava di metterla nero su bianco.
Il ritratto che riusciamo a comporre grazie a queste preziose testimonianze è sconvolgente: la bionda più amata d’America non era una bambola priva di cultura e talento, tutt’altro.
Marylin dimostra di avere la sensibilità di una poetessa, e l’anima in costante travaglio.
Sui vari appunti, presi qui e là, leggiamo la sua forte volontà di migliorarsi, i suoi progetti per il futuro – tra cui quello di fondare una sua propria casa di produzione, per poter decidere autonomamente quali film proporre al grande pubblico e quali ruoli scegliersi, sdoganando finalmente la sua immagine da quel prototipo di bomba sexy, di facile accesso e dalla testa vuota, che le era stato cucito addosso dalle case cinematografiche per cui si era trovata a lavorare.
Le aveva arricchite tantissimo queste grandi industrie del cinema, e da esse ne aveva ricavato davvero poco. 
Scopriamo anche una Marylin cuoca, coi suoi appunti sulle ricette: elenchi puntuali per realizzare cene perfette.
Tra i tanti scritti, che sulla pagina hanno un andamento disordinato, spesso difficile da seguire senza i riferimenti grafici fatti da Marylin che indirizzano la lettura da una parte all’altra del foglio, troviamo poesie di un’intensità impensabile.
Sono poesie sulla vita, sulla solitudine, sulla morte, sull’infanzia, sui sogni. A queste si aggiungono dolorose lettere scritte durante un suo ricovero in manicomio – ricovero che, grazie all’intervento dell’ex marito Joe Di Maggio, durò solo pochi giorni.
“Fragments” ci svela il volto nascosto di Marylin, figura complicata, dalla sensibilità acutissima, dai facili sbalzi di umore, nevrotica, disperata, perfezionista, ossessionata, fine poetessa, amante della vita, desiderosa di sapere, eppure così sola. 
Marylin Monroe fu la sua creatura, Norma Jean, invece, fu la sua vera identità, e l’attrice si sentì costretta a tenerla chiusa in una gabbia per tutta la vita.
Il libro, molto ben strutturato, riporta le fotografie originali degli appunti di Marylin e, a fianco, ne fa la loro traduzione; alcune parti si compongono di fotografie che la ritraggono mentre è assorta nella lettura e, alcuni dei quattrocento volumi che componevano la sua libreria, vengono mostrati, sempre in foto, verso la fine del volume. 
Tra di essi Kerouac, Hemingway, Beckett, Flaubert. 
Molto toccanti anche le trascrizioni dell’elogio funebre che Strasberg tenne al funerale dell’attrice e le testimonianze degli artisti che la incontrarono in vita.
Io penso che nel libro ci sia esattamente questo: la vita di Marylin Monroe, quella che aveva voluto tenere per sé, un universo interiore ricchissimo e tanto commovente perché così inaspettato.

“Sola!!!!! Sono sola – sono sempre sola comunque sia” 

 Sara Manfroni © Riproduzione riservata