Memoria di ragazza – Annie Ernaux

Chi è la ragazza della fototessera in bianco e nero che guarda Annie Ernaux dall’album scolastico del collegio Saint- Michel di di Yvetot?

“Una ragazza carina pettinata male” ; ” La ragazza della foto non è me, ma non è una finzione”

È una ragazza di cui neppure la scrittrice sembra saper dire di più, la sua figura ha contorni sfumati eppure particolari precisi affiorano già dalle nebbie della memoria.
Inizia così l’ultimo romanzo di Annie Ernaux, in cui la scrittrice rievoca la se stessa del 1958, una se stessa diciottenne e irriconoscibile ormai dimenticata da tutti.
Annie D. è l’identità lontana che però vuole essere raccontata e la sola a poterlo fare è proprio lei, la se stessa da adulta, quella che scava con la penna in quella parte così determinante e sofferta del suo passato.
Il risultato di questa ricerca è prodigioso e porta alla realizzazione di questo libro che è un capolavoro di analisi e racconto di sé.

Annie Duchesne nasce a Yvetot e cresce tra le mille apprensioni di una famiglia che fino alla maggiore età la coccola e la sorveglia: è l’unica sopravvissuta di due figlie, in pratica un tesoro da salvaguardare. Cresce certa della propria superiorità intellettuale, copiando poesie di Baudelaire e Dumas figlio, in un’ epoca in cui l’alfabetizzazione non era fenomeno così comune. Impera, orgogliosa come una regina ma, in realtà, tutto ciò che conosce del mondo, lo conosce attraverso i libri e le aspettative di successo che incarna le incarna soprattutto verso se stessa.

“Non ha un io determinato, ma diversi io che passano da un libro all’altro”. 

A diciott’anni i suoi decidono di lasciarla partecipare come educatrice ad una colonia estiva a S., località non meglio specificata, senza che abbia neppure avuto una preparazione adeguata.
Quando arriva alla colonia, l’impatto col mondo reale sarà necessariamente spietato ed atroce.
L’incontro coi ragazzi, la scoperta del corpo maschile, il modo in cui le viene proposto e ogni conseguenza a cui Annie dovrà far fronte la smantellano, la riducono in frammenti, la perdita di quella certezza che prima ostentava la cambia, per sempre.

Turbamento, paura, desiderio, repulsione, odio, ribellione: sentimenti incontrastabili che prendono vita, tumultuosi, nell’anima disordinata di una ragazza senza precedenti e che Annie Ernaux rincorre, nel romanzo, abilmente, sfruttando tutte le possibilità che memoria e penna le offrono.

La ragazza della foto chiama, evoca, chiede giustizia, vuole dar voce a quella parte che perfino sua madre, per vergogna, ha tentato di sopprimere, di dare alle fiamme, e la scrittrice che è diventata, quella donna che è adesso, a ottant’anni, deve per forza sedersi al tavolo e mettersi a scrivere per raggiungerla.

Impossibile desiderare di voler indossare nuovamente quei panni eppure è irresistibile il richiamo di quella ragazza che, altrimenti, sarebbe perduta. Annie Ernaux scrive, come incantata e scrive un incanto, scrive dentro ad un’ispirazione continua, si fonde con la sua opera letteraria e, se è vero che la memoria è conoscenza è anche vero che…

“...quello che conta non è ciò che succede, è ciò che si fa di quel che succede”

Questo romanzo parla di esplorazione, l’esplorazione che una ragazza ancora ignara del mondo è naturale che voglia fare, e l’esplorazione che una scrittrice ottantenne di fama internazionale fa, molti anni dopo, per testare il potere della memoria e della scrittura.
Questo è il romanzo che racconta il potere della scrittura, un potere schiacciante che si vendica anche della grettezza sentimentale di un ragazzo, un H. qualunque, che, in una notte del 1958, nello scantinato di una colonia estiva ha spazzato via il confine tra aspettativa e realtà, iniziando bruscamente Annie alla vita reale.

Memoria di ragazza è l’esplorazione, è la memoria intesa come atto di conoscenza e la scrittura intesa come atto di potere, di sopravvivenza sul tempo, sulle cose, sulle persone.
Chi scrive ha tutto il potere del mondo dentro la sua penna.
La ragazza della foto, sembra quasi che lo sapesse, o forse no, ma era lei ad avere il potere su H, perché è lei che alla fine ne scriverà, lei soltanto, e questo è quanto.

“Esplorare il baratro tra la sconcertante realtà di ciò che accade nel momento in cui accade e la strana irrealtà che, anni dopo, ammanta ciò che è accaduto”

In questo romanzo Annie Ernaux è irresistibile e inarrivabile, la semplicità con cui costruisce pensieri così taglienti e raffinati è magistrale, è arte allo stato puro perché ha un carattere di universalità e la ragazza nella foto potrei essere stata anche un po’ io.
Insomma, qui c’è solo da alzarsi in piedi e battere le mani.