“Cassandra. La vidi subito. Lei, la prigioniera, mi imprigionò, lei oggetto essa stessa di fini che le erano estranei, si impadronì di me. Più tardi mi sarei chiesta quando, dove e da chi fossero state trovate le convenzioni necessarie: l’incanto ebbe effetto. Credetti ad ogni sua parola, provare una fiducia incondizionata era ancora possibile. Tremila anni – dissolti. (…) Troia è distrutta, e lei tutto questo lo ha predetto, ma i suoi compatrioti non le hanno creduto. Ora si permette di predire agli stranieri che l’attorniano che il loro re, appena invitato dalla moglie Clitennestra ad entrare nella rocca calcando il tappeto di porpora del vincitore, proprio da questa verrà assassinato”.
Christa Wolf, un poco per volta, costruisce dentro di sé l’immagine di Cassandra come doveva realmente essere, e non solo come ce l’hanno proposta i poemi antichi. Forse il dono della veggenza altro non era se non la capacità di Cassandra di essere presente alla realtà in cui viveva, sfrondandola dalle superstizioni e dai miti e riconoscendo i segnali di pericolo per ciò che erano, senza bisogno di farsi aiutare da presagi o premonizioni o oracoli.
Cosa la portò a diventare la sacerdotessa di Apollo allora? Con ogni probabilità fu la sua voglia di emancipazione: sempre meglio quello che restare rinchiusa tra le mura del palazzo a svolgere le funzioni domestiche di competenza prettamente femminile.
A questa prima parte di viaggio fisico, segue una parte – le ultime due sezioni del libro – molto elaborata, quasi filologica, con tutte le fonti che la scrittrice riuscì a reperire sul personaggio, sia storiche che archeologiche. Difficile e forse inutile riassumerle in questa sede. Degno di nota è però il grande lavoro di documentazione che la Wolf svolse a tavolino prima di cimentarsi con la stesura di “Cassandra”. Un lavoro, questo, che la porterà ad individuare una primigenia concezione matriarcale della società greca, cui ne seguirà una patriarcale, volta a sottomettere le donne e a considerarle di base come “streghe”, degli esseri demoniaci da temere.
Cassandra non incarna forse le paure di una società profondamente maschilista? Non sarà forse uccisa proprio per tale motivo, dopo essere stata denigrata tutta la vita?
Seguite la Wolf, in questo suo grandioso viaggio a doppio senso, entrate in un mondo sconosciuto, e vi troverete davanti ad un personaggio attualissimo, la polvere del passato soffiata via per sempre.
Ora, “Premesse a Cassandra” è un libro di difficile reperibilità. Dalle sue prime edizioni non furono più fatte ristampe cartacee e il solo modo che si può avere adesso per trovarlo agevolmente, è di acquistarlo in versione ebook. Io l’ho trovato dopo affannose ricerche su un sito, a questo indirizzo : http://www.bookrepublic.it/search/?q=premesse+a+cassandra
Cosa posso dire di più? Per deformazione ho letto questo libro con il cuore e, sempre per deformazione, mi auguro che la stessa cosa possa capitare anche a voi!
Devi accedere per postare un commento.