Déjà vu. Altre storie, altro presente – AA. VV.

Nasce da un contest lanciato sulla rivista Grado Zero, questa originale antologia pubblicata da Alessandro Polidoro Editore. La sfida si proponeva la riscrittura dei classici utilizzando la forma versatile del racconto senza snaturare le fonti originali e tuttavia calandoli in un contemporaneo fatto di social, tecnologia, digitalizzazione e ossessioni frenetiche. La raffinata selezione compiuta sui racconti pervenuti porta all’attenzione del lettore queste sedici storie che sfidano l’immortalità dei loro modelli trascrivendoli in una forma più agile, eppur complessa per struttura, andando ad impattare contro le pareti sgarbate di un tempo che ci appartiene e che nel suo divenire può essere assimilato solo in parte, più sfuggente di un passato che abbiamo studiato ed imparato ad amare.

“Devo rassegnarmi e accettare che l’odio, a volte, nasce come nasciamo noi: per caso, per amore, per errore. E poi continua a crescere, come facciamo noi: con ostinazione, inesorabile”

Luca Franzoni, Il mio nome luminoso

Si passa da un Don Chisciotte in sella alla sua Harley, paladino di donzelle più o meno indifese, le cui imprese vengono registrate a suon di hashtag, a un novello Frankenstein, maledetto in eterno, in cui le atmosfere cupe di quel primigenio gotico rivivono nella torbida follia dell’omicidio seriale, al Gatto Nero di Poe, sinistra bestiola di un’ influencer ancor più sinistra, a un Mattia Pascal ipertecnologico che si gioca il tutto per tutto tra una scommessa e l’altra e una serie imprecisata di donne, fino ad arrivare alla piccola Bovary di Paolo Zardi o alla Nanà di Beatrice Morra, convincenti nella loro tragicità quanto le grandi protagoniste da cui traggono ispirazione, e ancora più in là verso un’Iliade che scende sulla terra coi lineamenti decisi delle terre di Marocco e si riversa per le strade di quartiere dando vita a faide tra bande rivali o ancora ad una Lesbo che sostituisce la Transilvania nella lettura che Ilaria Petrarca ha voluto dare di Dracula.

Déjà vu è un viaggio a cavallo di tempi e stili, col minimo comun denominatore di una storia da raccontare che i tempi e gli stili li attraversa tutti come si confà ad un vero classico, sia esso lontano o vicino negli anni, una sfida riuscita per sedici autori rivoluzionari e coraggiosi.