Attraversa due generazioni il bel romanzo di Nicola Ravera Rafele e attraversa molte vite indagandone gli aspetti generalmente meno rappresentati perché più scomodi forse, ma molto più vicini alla realtà quotidiana di quanto si vorrebbe: i tradimenti, le crisi, le nevrosi e sullo sfondo il tempo che passa, la società che cambia.
Dominano la scena Giovanni ed Elisa, lui scrittore narciso, appassionato e folle si innamora di lei, molto più giovane, traduttrice alle prime armi. Insieme avranno due figli, Clara e Dario, anime turbate dalla nascita, fortemente condizionate dall’ambiente in cui vivono e, sempre insieme, attraverseranno un mare perennemente in burrasca fatto di spaccature che li cambieranno definitivamente.
“delle crepe avrebbero segnato le vite di queste persone. Fu il sasso che aprì i primi cerchi sulla superficie dell’acqua, fu il motore e il seme della distruzione.”
Tutto questo tempo è il romanzo della crisi e dei castelli, alle volte di carta, alle volte di pietra, che si costruiscono per tirare avanti, per incedere in una vita che sfugge alla ragione e al controllo ed è un romanzo che può intimorire; così maestoso per tematiche e altrettanto bello per la prosa, porta a termine il suo compito: attraversare gli anni e le storie per mezzo delle parole.