Castel Rock. E siamo già a casa, la conosciamo, se da tempo leggiamo i volumazzi incredibili di King (il mio record personale è stato 800 pagine in tre ore con Desperation) sappiamo da quali personaggi visibili e non visibili è abitata, ne conosciamo la capacità di giudicare spesso senza giudicarsi, e poi conosciamo qualche piccolo miracolo che ogni tanto vi capita, come la Banda dei perdenti ( anche se qui siamo a Derry ) che ricaccia Pennywise – il mostruoso pagliaccio mangia-bambini – da dove è arrivato.
Dentro Castle Rock c’è tutto, le persone hanno le medesime possibilità di avere ruoli fondamentali nella storia anche se non si reggono in piedi o stanno tutto il giorno a letto. Il protagonista di Elevation è Scott Carey, un omone, alto più di un metro e novanta, leggermente in sovrappeso e di mezza età – tutte queste informazioni le caviamo dal suo medico di base nonché fedelissimo amico Bob –, perché a Scott sta succedendo una cosa molto strana e inarrestabile, che lo porterà a compiere azioni straordinarie e impensabili per come è fatto, lo porterà veramente ad elevarsi sopra la gente di Caste Rock, e a lasciare loro qualcosa.
Se vi raccontassi di che “malattia” soffre Scott poi non sarebbe più elettrizzante leggere questo che più che un romanzo mi sembra un racconto breve, facilmente estrapolabile dalle sue raccolte migliori.
Non c’è l’orrore che viene a prenderti di notte, quando gridi e la tua voce non si sente, ma c’è un orrore molto più quotidiano, che molte persone vivono tutti i giorni: quello dell’emarginazione sociale. Qui i mostri e gli eroi di King si muovono per strada, vanno a fare la spesa, vanno a cena, sono persone normali. Ed io l’ho trovata un’idea brillante, l’orrore che cammina per strada un po’ alla Cose Preziose, e il finale è un messaggio che viene lasciato scritto nel cielo e che poi svanisce, così da dover fare uno sforzo per ricordartelo.
La scrittura e lo stile sono sempre quelli del nostro amato Re, e Luca Briasco ne offre una traduzione calzante e fresca.
Piccolo volumetto con più pregi di quelli che si possano immaginare. Per me è sì.