La madre di Eva, e mai titolo fu più azzeccato perché la protagonista è una madre che si racconta con un lungo monologo, scritto a regola d’arte tanto da passare leggero nella mente del lettore. Il pretesto per parlare di sé deriva dall’imminente e cruento cambio di sesso che la figlia, Eva, compiuti i diciotto anni sta ultimando in una clinica serba.
Assistiamo ai primi passi di Eva, ci sono passaggi di una dolcezza infinita nel libro , che fanno quasi toccare con mano un cucciolo d’uomo, come si può evitare di fare progetti sul suo futuro? Una donna è già madre quando il suo piccole è ancora nel grembo e immagina quanto sarà speciale una volta nato e nello stesso tempo prevede in sé i cambiamenti che la faranno essere la madre diversa, quella illuminata che lascerà alla sua creatura il tempo e il modo per diventare se stessa.
E questa donna, in effetti, è la madre che vorrei essere anche io “Se anche Dio ti avesse abbandonato io non l’avrei fatto”, la madre che mi sento di essere. Che molto probabilmente tutte le madri pensano di essere e poi, invece, è il figlio con la sua natura a determinare di che tipo sia una madre.
Silvia Ferreri scrive con una penna potente, non risparmiando i dettagli psicologicamente più dolorosi al lettore e neppure quelli più impressionanti e fisici che un cambio di sesso comporta, tagli, cuciture, ematomi, carne sanguinolenta. La Ferreri parla di smembramento, di macelleria, che è anche la sua perché aver creato una figlia femmina rimane nel dna di una donna il suo stesso profumo, preso dall’utero indica il sesso del personaggio che una madre porta dentro di sé.
Il cambio di sesso visto come un nuovo parto, crudele, chirurgico, dove la magia delle cellule che si compongono tra loro non è più affidata a un corpo di donna e a un seme di uomo, ma a un bisturi, una lama che devasterà metaforicamente anche la madre che troverà la forza di esprimersi nell’amore qualitativamente migliore che fa la differenza da ogni altro tipo di amore: quello di una madre per un figlio.
Così, feroce, arrabbiata, innamorata, consapevole che non avrebbe mai lasciato indietro la figlia, la madre di Eva, scrive, ci racconta tutto, ci investe e rinasce. E non si può che restarne incantati e colpiti, a morte, per la passione e la grinta con cui sono scritte queste pagine.