Tutto è Jazz – Lili Grün

Meraviglioso romanzo breve edito da Keller, una perla in mezzo ad un oceano di testi, sia per storia che per biografia, Tutto è Jazz racconta la vita di Elli, giovane viennese in cerca di fortuna come attrice nella più popolare Berlino. IL monologo interiore, alternato a prosa e ai freschi dialoghi dei personaggi di cui la Grün circonda la sua incantevole protagonista, un po’ frivola adolescente, un po’ stanca e fin troppo matura centenaria – sembra di risentire l’eco di Irmgard Keun con la sua Doris, ragazza misto seta (L’Orma editore) – fa volare in alto il romanzo.

Piena di progetti e di idee innovative questa vita, da vivere con uno stile diverso da tutto il resto, Elli, in condivisione con altri amici  attori che in una città troppo grande dove non si trova lavoro come si vorrebbe, si ingegna e imbastisce uno spettacolo di Kabarett. Il talento della ragazza viene notato, ma la realtà è che tutta la superficialità di questo mondo fatto di belletti e riflettori alla fine non la ripaga di nulla, forse neppure del biondissimo e squattrinato amore che si sceglie, ma che nulla sa di arte e recitazione e preferisce fare i calcoli a matita piuttosto che partecipare ad una serata di spettacolo.

Però una cosa a Elli la dobbiamo riconoscere, perché Elli, in tutto il suo caotico modo di essere, é libera, libera di gioire per una lettera ricevuta dalla sorella che vive a Vienna o per una battuta venuta particolarmente bene al Kabarett e libera di soffrire, per le malattie che circolano, per gli amici che muoiono, per gli stenti e la fame che non la piazzano certamente ad un buon livello di sicurezza personale. Elli è libera di godere degli attimi che le si presentano davanti; una vita fatta di attimi la sua, ed è stupenda per certi versi.

Così Elli scivola, è imprendibile, scivola dalle vite dei suoi compagni, scivola fuori dal suo tempo e scivola via dalle pagine del libro, oltreché dalle nostre dita di lettori quando apprendiamo che Lili Grün fu rastrellata nel 1942 e buttata in una fossa comune, fucilata lo stesso giorno che venne presa dai nazisti.

Allora viene da pensare che la memoria e questo delizioso e finissimo romanzo che ci ha lasciato hanno fatto la differenza tra il poterla conoscere e il non sapere nulla di lei, per questo Tutto è Jazz io lo considero un piccolo miracolo.

 

 

 

 

       “Questi libri accatastati senza amore fanno male agli occhi”