Originale, fresco, intelligente. Tre aggettivi, tre scatti in sequenza per inquadrare il romanzo d’esordio di Simone Somekh, Grandangolo, la cui forza sta, oltre che nella storia, anche nella tecnica narrativa che fa dell’immediatezza e del dinamismo il mezzo perfetto con cui coinvolgere il lettore.
Il giovane Ezra si ribella, alla sua comunità, alla sua famiglia, ad un’ideologia ortodossa che gli impedisce di crescere come persona, che non asseconda il suo talento artistico e anzi, gli tarpa le ali considerando scandaloso il solo aver fotografato una compagna nel bagno della scuola. L’espulsione dall’istituto è l’unica soluzione proposta e condivisa da tutti, Ezra diventa un estraneo in casa sua, i suoi genitori, additati per averlo educato tanto male, se ne vergognano, allontanandolo inconsciamente anche dalla loro vita.
Ezra però possiede talento, coraggio e la sensibilità che gli serve per farsi strada in un mondo non più ignorabile che lo chiama da oltre quelle barriere che la sua comunità gli ha imposto.
Inizia a confrontarsi così con una nuova scuola, un lavoro come fotografo professionista e persone smaliziate orientate esclusivamente alla propria fama, eppure Ezra non perde di vista le cose che contano, quelle che stanno in primo piano, quelle che lo definiscono come persona, come individuo unico che combatte per la piena realizzazione di sé e che ce la fa.
Confrontandosi direttamente con la madre dopo anni di lontananza, Ezra le dirà:
«Vi siete preoccupati così tanto di far combaciare tutti i pezzi che avete perso di vista i più importanti. Volevate una comunità e vi siete lasciati scappare la famiglia. Volevate Dio e vi siete dimenticati degli uomini. A volte penso che abbiate guardato alla realtà attraverso un grandangolo: pur di allargare gli orizzonti, avete permesso che la vista degli oggetti in primo piano venisse deformata»
È la ribellione il filtro che Ezra appone sull’obiettivo della macchina fotografica con cui immortala, ridisegna e sottolinea il mondo sconosciuto che ora gli sta davanti, fotogrammi che catturano l’anima, ora svelata delle cose, dei modelli, delle città, delle usanze e il filtro che Ezra sceglie arriva alla sostanza, quella che non si può più imbrigliare, quella che, finalmente libera, si trasforma in arte.
Così, seppur scaraventato in un mondo folle, scatenato e sregolato, Ezra riesce ad attenersi a se stesso e a diventare, attraverso le sue scelte, scatto dopo scatto, la persona che sa di essere, soprattutto una persona libera e che liberamente pensa e agisce.
Con questo romanzo di formazione Simone Somekh arriva alla sostanza dei suoi personaggi e la trasmette, mettendo al centro di tutto l’identità della persona, la sua unicità e il dovere sacrosanto di preservarla senza sconfessare per questo le proprie origini, ma prendendo le distanze dall’insensatezza di certe regole.
Un bellissimo esordio dunque, profondo, rapido e vibrante che mette a fuoco i dettagli e i primi piani, di persone innanzi tutto.
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