Fiabe così belle che non immaginerete mai – Ivano Porpora

In effetti, prima di aprire questo bellissimo volume – edito da LiberAria, con una splendida copertina di Gipi -, uno si chiede: saranno fiabe classiche, trasposizioni in chiave moderna di fiabe più antiche, fiabe per bambini, fiabe per adulti, fiabe esopiche o cos’altro?

Ovviamente, il solo modo per soddisfare la curiosità che il titolo inietta nell’immaginario del lettore è iniziare a leggere.
Ed ecco allora che la prima fiaba travolge suddetto immaginario con un linguaggio irrefrenabile, pieno di virgole, carismatico, ritmato, ripetuto nelle parole, colorato e gergale.

Diventa chiaro fin da subito che queste che racconta Ivano Porpora sono davvero fiabe che non immagineremmo mai, ambientate in un luogo lontano, lontano, così lontano che… potrebbe essere benissimo il paesino dietro l’angolo, uno dei tanti che la toponomastica contribuisce a mitizzare, frazioni della Bassa, talvolta così sconosciute e minuscole da far dubitare perfino della loro esistenza, proprio come i reami incantati del tal re o della tal regina che oscillano, da sempre, tra realtà e fantasia.

Gli abitanti che popolano questi luoghi sembrano tirati fuori da un cilindro e, al posto delle varie corti principesche, ci sono Fattori, Ortolani, Farmacisti che detengono il potere ed emanano editti strampalati, indicono gare, siano esse di briscola, di corsa – su cavalli che portano il nome di snack al riso soffiato – o di scavo.
Gli eroi sono per lo più bambini, piccoli cavalieri coraggiosi che conservano la più grande umanità dentro al loro minuscolo cuore, un cuore fatto, può darsi, anche di pezza, il materiale più povero di tutti ma più nobile dell’oro.

La bella del reame e il suo innamorato non hanno quasi mai le caratteristiche con cui sono tradizionalmente ritratti, qui ogni cosa è relativa, il concetto di bellezza viene stravolto nella bruttezza, la felicità la si può anche acchiappare col retino, il posto fisso diventa una possibilità concreta da evitare per inseguire le proprie aspirazioni.

Personaggi, insomma, strampalati, laidi, assimilabili ai degli orchi o troll; Lui e Lei che prendono il posto di Romeo e Giulietta, piccoli Cyrano in erba che fanno sbocciare l’amore, bambine impavide armate di Primigi e tutto uno stuolo di attori quasi Burtoniani, a volte inconsapevolmente scappati dall’aldilà, che consegnano al lettore un mondo capovolto e travolgente, dal ritmo concitato, dove può succedere tutto e il contrario di tutto senza possibilità di previsione alcuna.

Dentro a queste storie che fanno viaggiare a rotta di collo ci sono due mondi fusi tra loro: il nostro e quello della fantasia.
La sensazione che si prova è quella di stare sulla giostra più divertente di tutte e di assistere alla . nascita di un caleidoscopio di personaggi e vicende senza pari.
Fiabe autoconclusive in cui, però, i personaggi di una si affacciano tranquillamente anche nell’altra.

Fiabe così belle che non immaginerete mai è una raccolta di sogni, di desideri tramutati in racconto, di mondi che colano gli uni negli altri, come accade tra sogno e sogno o anche tra sogno e veglia, in uno spazio a metà, dove tutto è sempre possibile, anche l’inimmaginabile.

“E soprattutto, che non c’è niente da fare: il mondo più bello ce l’abbiamo noi, qua, e lo possiamo vedere anche nelle notti in cui volano via le foglie di acero”