Billy è un romanzo bellissimo, è un romanzo che fila via, liscio come una Mustang giù per le strade polverose del deserto del Nevada, è un romanzo che, invece di leggerlo, sembra di guardarlo al cinema, è uno di quei romanzi che ti tiene costantemente sulla corda, un po’ Pulp, molto ironico, molto ben scritto, con immagini dal presente e dal passato che si alternano con chiarezza e gusto.
Billy vive in Scozia, i suoi genitori lo hanno lasciato orfano da piccolissimo e, da quel momento, gli zii si sono presi cura di lui.
Diventato adulto, Billy lavora nell’azienda di famiglia. Lo zio l’ha cresciuto in un certo modo, l’ha iniziato alla filosofia e questo gli ha dato un certo grado di consapevolezza.
Billy di lavoro fa assassino, uccide su commissione, ed è diventato molto bravo nel suo mestiere. Quelli che uccide però, hanno tutti una cosa in comune…
Con in testa Jake Bugg, i Clash, i Joy Divison e gli Strangles, partiamo insieme a Billy per Las Vegas. Sappiamo che sta giocando una partita, la seguiamo attraverso i suoi occhi, in città incontra qualcuno, un amico, un collega, Whip, la mente tecnica dell’organizzazione. Il viaggio è favoloso, sembra di stare sull’ottovolante, ogni pagina che giriamo è un colpo che parte alla roulette russa, non si può sapere quello che accadrà, è tutto un gioco d’azzardo, ci sono le carte sul tappeto di velluto di un tavolo da gioco, c’è una bancarella zeppa di chincaglierie di un rancoroso autoctono, c’è la macchina a noleggio che ad un certo punto ti lascia a piedi nel bel mezzo del deserto e c’è anche Elvis che ti vende il suo autografo col nome storpiato.
“Non faccio nulla di buono. Lo faccio perché credo nelle conseguenze, perché credo ci siano momenti in cui è giusto fare la cosa sbagliata. Credo nelle eccezioni alla regola. La vita giusta in una sbagliata non ha alcuna importanza, come se ce ne fossero una sbagliata e una giusta, e invece esiste solo la vita, che non è mai sbagliata, mai giusta, c’è o non c’è, tutto qui”
Ad ascoltarlo sembra che Billy abbia la chiave per comprendere l’umanità intera e che ce la offra, ha imparato tutto sulle sue vittime e se le ricorda una per una e, quando ci pensa, anche noi possiamo assistere ai loro ultimi istanti di vita.
Adesso però accendiamo il giradischi e mettiamo la puntina sul 33 giri, è ora di ascoltare la canzone più importante di tutte…
Devi accedere per postare un commento.