Una catena di rose – Jeffrey Moore

Una catena di rose di Jeffrey Moore, più che un libro, mi è sembrato un incantesimo,
Sarà per la storia che racconta e per come la racconta – in modo così lucido, divertente, ironico e intelligente -, sarà per le ore in cui mi ha fatto compagnia, esaltando la mia immaginazione ed esasperando il desiderio di leggerne ancora e ancora, saranno tutte queste cose messe insieme, fatto sta che, anche fisicamente, non riuscivo più a staccarmene.
Di Jeffrey Moore non avevo mai letto nulla, anzi, Jeffrey Moore non l’avevo proprio mai sentito poi, la Marcos y Marcos che lo pubblica, me lo ha consigliato ed è stato amore a prima vista.
Sembrerà strano a chi non ha a che fare coi libri ma, per chi ne è appassionato, anche il formato ha la sua importanza e questo libro ha un formato perfetto, sembra un amuleto, la confezione di un mazzo di carte truccate, insomma, anche tattilmente, suscita piacevolezza, promette grandi viaggi.

La storia, incantevole, inizia con un gioco: Jeremy, istigato dallo zio Gerard, ha strappato una pagina, a caso, da un libro antico. Tra quelle righe, lo zio dice, è nascosto il destino del bambino e, una volta cresciuto, a Jeremy sembrerà che quel destino abbia gli occhi stregati e il riccioli scuri di una donna.
Giovane e strampalato professore all’università di Montréal, bello e goffo, Jeremy ha scritto una tesi su Shakespeare e si è innamorato perdutamente di Milena, una magnetica ragazza di discendenza gitana che lo tratta con indifferenza cosmica propinandogli una serie infinita di grottesche batoste.
I continui due di picche però, anziché scoraggiarlo, lo rendono ancora più ostinato e sicuro di quello che sa, e cioè che la pagina non sbaglia mai e ciò che si deve compiere si compirà, Milena è certamente l’amore della sua vita.

“Seguii il suo sguardo rivolto all’Empireo, vidi la sagoma di un cuore in un cumulo di nubi. Saremmo potuti andare via insieme. Indicai. «Cosa ti ricorda quella nuvola, Milena?» « Quale? Quella? Non so. La testa di un maiale, con gli occhi in fuori?»

Tra continue peripezie e situazioni surreali che fanno spanciare dalle risate, passato, presente e futuro iniziano a fondersi tra di loro, i sogni si mischiano alla realtà, le leggende e i poemi si intrecciano indissolubilmente ai fatti e, se è vero che il presente si specchia nel passato, allora Jeremy conosce la direzione in cui andare, unica bussola la Pagina. 

Jeffrey Moore è un narratore straordinario, intimo, brillante, divertente, incisivo, e qui riesce a fare una vera magia letteraria, perché Una catena di rose è uno dei romanzi più irresistibili e intensi che abbia letto in questi anni, è una di quelle storie che continuano, anche quando il libro è chiuso, un’immagine dopo l’altra, una rosa dopo l’altra.