Cari tutti, questa volta vorrei raccontare un po’ di quello che più che un libro è una vera rarità.
Gli ammiratori di Stephen King già lo sapranno perché “Unico indizio la luna piena” – insieme ad “Ossessione” – è un libro fuori catalogo. In seguito alle prime edizioni, infatti, non venne più ristampato e, ahimè, fu proprio un vero peccato.
Il progetto e la sua realizzazione sono degli inizi degli anni Ottanta – Dino de Laurentiis produrrà anche un film con lo stesso titolo su sceneggiatura di King – ed è molto interessante sapere che questo non doveva essere un racconto breve bensì un racconto da calendario o un calendario raccontato.
Basandosi su una proposta fattagli, King, che in quel periodo iniziava già a godere di notevole (e meritata) fama, mise in opera l’idea suggeritagli di scrivere una didascalia-horror per mese, e per farlo sfruttò un tema classico, quello del lupo mannaro.
Il soggetto, infatti, ben si adattava all’idea delle fasi lunari mensili, e ogni piccolo episodio si svolgerà, il più delle volte, durante una ricorrenza particolare, durante cioè uno di quei giorni che sul nostro calendario sono segnati come festività – halloween, san Valentino, ecc..- .
Data la particolarissima natura del libro in questione, la storia non verrà sviluppata troppo in profondità, pur restando in superficie però, non deluderà mai il lettore, neppure quello di trent’anni dopo.
Le scene infatti sono tutte ben congegnate, lo stile narrativo di King è quello accattivante di sempre, i personaggi – che sono una certa quantità, poiché la storia è ambientata in una piccola cittadina – svolgono la loro funzione al cento per cento e dall’abbozzo dello scrittore possiamo percepire ed immaginare più ampiamente la vita che sta dietro ognuno di essi.
Protagonisti indiscussi della vicenda sono: un ragazzino in sedia a rotelle – il piccolo eroe del racconto – e un lupo mannaro, nascosto sotto le normali sembianze di uno degli abitanti del paesino.
L’identità del mostro verrà svelata solo alla fine, impedendo così al lettore di scollarsi dalla pagina.
Per concludere vorrei aprire una parentesi a carattere personale: ho letto qualsiasi cosa King abbia scritto, ne sono dipendente fin da quando ero solo una bambina e potete dunque immaginare la mia felicità quando mi è stata regalata l’edizione di pregio – la più fedele al progetto originario del racconto-calendario – che prevedeva, oltre al testo, anche delle scenografiche illustrazioni, in bianco e nero e a colori, messe a scandire i vari mesi dell’anno.
Devo perciò dirlo: oltre che bello da leggere, questo volumetto è bello anche da guardare!
Seppur sia raro trovarlo in circolazione, esistono ancora delle possibilità di reperirne qualche copia; a me ne è stata regalata una, e mi ha fatta molto felice!
Se amate King provate allora a seguire anche questa pista e magari lo rintraccerete ma… fate attenzione alle notti di luna piena!
Sara Manfroni © Riproduzione riservata
Devi accedere per postare un commento.